
In tedesco: Die Plazenta (lat. placenta ,Kuchen’, dt. auch Mutterkuchen oder „Fruchtkuchen“) – lett. “Torta di Mamma”
Nell’immaginario collettivo mamma e bambino sono uniti dal cordone ombelicale. A volte addirittura viene usata come similitudine quella del taglio del cordone per indicare la separazione tra madre e figli. La mamma cresce il bambino nella sua pancia, il bambino nasce e poi il papà taglia il cordone che lo separa dalla mamma. Punto.
Evidentemente abituati a costruire storie sbrigative e povere di dettagli possibilmente scabrosi per “educare” i più piccoli sulle “cose delle vita”, ci siamo piano piano rincoglioniti.
Abbiamo prima ricordato cosa era meglio non dire e poi gradualmente dimenticato quello che non andava detto. Abbiamo perso la capacità di raccontare la verità semplicemente perché a poco a poco non la conoscevamo nemmeno più. Tra le cose dimenticate che andavano ricordate e custodite c’era la Placenta.
– Per migliaia di anni il taglio anticipato del cordone è stato percepito come un modo per separare il neonato da sua madre, piuttosto che dalla placenta. In questo modo la placenta è stata dimenticata. ecco il motivo per cui deve essere riconosciuto l’enorme valore storico del “Chakra dimenticato”-
(Michel Odent su IL LIBRO DELLA PLACENTA di Robin Lim – Macro Edizioni)
La Placenta è un organo, geneticamente compatibile col neonato, che nasce dalla stessa combinazione seme-ovulo del futuro bambino. Si crea da un trofoblasto che nelle prime settimane si stacca dall’embrione e si aggancia alla parete interna uterina. La Placenta, collegata al suo bambino con il cordone ombelicale, filtra tutti i nutrienti che arrivano dall’organismo materno garantendo il meglio per il feto e nutrendolo durante tutta la gravidanza.
Filtra cibo, ossigeno, emozioni, sangue. Fa un eccellente lavoro materno, fatto di incondizionata cura, prima ancora che la mamma umana designata sappia di aspettare un figlio. Viene partorita poco dopo il neonato e continua a pulsare sangue e nutrimento al bambino tramite il cordone (se lasciato intatto).
Poco dopo essere nata, confluita fino all’ultimo la sua energia nel piccolo, smette di pulsare. In molte culture è celebrata come una divinità, custodita dopo la nascita e vista come sede del soffio vitale universale. Nel Vecchio testamento viene descritta come Anima Esterna. Ha capacità che hanno del miracoloso, una precisione che la scienza tenta di imitare, una giustizia profonda e un significato semplicemente bellissimo. Nell’occidente moderno, mediamente, è buttata nell’immondizia.

Ricordo con chiarezza quando a un corso pre-parto offerto dall’ospedale in cui desideravo partorire, una futura mamma chiese all’ostetrica se il clampaggio ritardato fosse “ammesso” dal protocollo interno. L’ostetrica che stava elencando una serie di nobili iniziative dell’ospedale (neonato subito appoggiato sul petto della madre, allattamento a richiesta promosso, rooming-in..), con aria leggermente stizzita rispose garbatamente che “se ne poteva parlare”…andava espressamente chiesto prima , disse, perché il personale non era “abituato” e inoltre, aggiunse serena:
“in realtà non ci sono benefici clinici poi così alti legati all’assorbimento del sangue cordonale…so che adesso è molto in voga questa Lotus Birth, ma onestamente non c’è niente di male nel taglio del cordone, non si causa assolutamente nessun trauma”.
Senza scomodare l’ampia e interessantissima ricerca spirituale che Robin Lim introduce nel suo libro volta al cercare un collegamento tra energia spirituale/vitale e placenta, avrei voluto allora la conoscenza necessaria per poter rispondere a quell’ostetrica che non solo il clampaggio ritardato è una routine giustificata ( e lo dice l’OMS*) ma anche che in India, seguendo i principi dell’antica medicina ayurvedica tradizionale (ma anche Bangladesh e Birmania), il metodo per far rinvenire un bambino nato morto era riscaldare o massaggiare la sua placenta.
Esistono casi documentati di neonati nati apparentemente morti rinvenuti semplicemente dopo la stimolazione della loro placenta e “le tecniche impiegate per rianimare un bambino privo di sensi dimostrano chiaramente che la Placenta è sede di una precisa sostanza vitale”. *
*(M.Sadgopal , Can maternity services open up to the indigenous traditions of midwifery? Economic & Political Weekly EPW , aprile 2009, XIIV n16).
Se la possibile utilità di questa pratica fisiologica non dovesse convincere, forse dovrebbe riuscirci l’effettiva mancanza di controindicazioni.
Dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità:
“Ritardare il clampaggio (o non clampare proprio) è la maniera fisiologica di trattare il cordone ombelicale; un clampaggio precoce è un intervento che va giustificato. La “trasfusione” di sangue dalla Placenta al neonato, se il cordone viene clampato più tardi , e’ fisiologica e la controindicazione degli effetti di questa trasfusione e’ davvero improbabile (…)in una nascita normale devono esserci valide ragioni per interferire con i processi naturali“
“Non è un dramma” potrebbero rispondere molti, radicati per pigrizia e inerzia in tradizioni culturali come quella occidentale attuale.
Non è un dramma se tagliamo il cordone, non è un dramma se non piantiamo la placenta in giardino sotto il fico, non è un dramma se ci dimentichiamo o non sappiamo, non e un dramma se non si allatta il bambino, se non lo si tiene subito sul petto, se non si ha un parto piacevole…non è un dramma, si cresce comunque, si va avanti, si sopravvive! Suvvia!
Cosa sarà mai…!Non esageriamo, non è un dramma se i ricordi legati alle nascite non sono favole da tramandare ma lividi da imparare ad ignorare.
Ed è vero, preso singolarmente non è un grande dramma, forse non è nemmeno giusto che lo si denunci come tale. E’ un livido. Più lividi sono comunque inconfutabile segno di incidente o, peggio, di maltrattamento. Sono botte.
Il dramma è allora non percepire come ingiusto il maltrattamento di un momento divenuto nelle nostre vite meno significativo del primo bacio o della prima sigaretta: nascere o far nascere.
Libri sul tema
Il libro della placenta. Il Chakra dimenticato. Come far nascere senza traumi e in salute il proprio bambino / Robin Lim – Macro Edizioni
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